Segnalo questo interessante e preoccupante articolo apparso su MeteoGiornale (http://www.meteogiornale.it/notizia/18883-1-la-crisi-della-meteorologia-in-italia)
La crisi della Meteorologia in ItaliaL'Italia è uno dei paesi più complicati dal punto di vista meteorologico in Europa. Eppure, negli ultimi anni, appare evidente che le conoscenze minime meteorologiche sono ritenute inutili, sostituite da ben altri metodi, veloci e indolori, conditi magari da un paio di belle gambe...
Aldo Meschiari: 08-10-2010 ore 20:16
Quando un paio di anni fa scrissi i meteoignoranti http://blog.meteogiornale.it/2008/05/18/i-meteoignoranti avevo ancora un'idea piuttosto ottimista della situazione della meteorologia in Italia.
È stato soprattutto il confronto colle altre realtà europee, soprattutto quelle dell'Europa Centrale e Settentrionale, a indurmi ad un pessimismo più radicale.
Partiamo da un esempio: se cerco in un giornale italiano qualsiasi le previsioni, le troverò relegate all'ultima pagina o comunque in aree poco rilevanti. Immagini piccole e poco leggibili, se ci sono, del quadro barico, e carte dell'Italia costellate, come un albero di Natale, di simboli come il sole, la nuvola, ecc. Poche, quasi come a scusarsi, le spiegazioni previsionali.
Se poi mi arrischio a seguire le previsioni meteo in TV, a parte qualche lodevole eccezione, lo spettacolo che mi verrà servito sarà più o meno uno di questi: mi può capitare la previsione letta con una immagine relativamente fissa di una carta dell'Italia sempre trasformata in albero di Natale, con ancora tutti i suoi bei simbolini e simboletti ormai diventati i nuovi topoi meteorologici dell'italico stivale. La noia assoluta! Oppure mi potrebbe apparire una splendida ragazza che, anziché parlarmi di promontori e lacune bariche, attira la mia attenzione, già profondamente obnubilata di spettatore televisivo, su ben altri promontori e avvallamenti! Ma può anche accadere di dover assistere a previsioni del tempo in versione "casalinga italiana", collegate infatti al periodo migliore per fare il bucato o a quello peggiore per preparare la polenta taragna. Tutte, comunque, veloci, velocissime, quasi evanescenti.
Davvero strano, mi viene da pensare, che uno dei paesi, o forse il paese, più complesso in Europa dal punto di vista meteorologico, tratti in questo modo questa scienza così difficile. Perché oggi tutti vogliono sapere con precisione cronometrica che tempo farà fra una settimana, e qualcuno si spinge pure, con malcelata vergogna, a chiedere come sarà il tempo durante il pomeriggio milanese del prossimo mese: sai, ho la finale di calcetto...
Si ha come la sensazione di aver perso una battaglia, spero non la guerra, importantissima. Quella iniziata con i pionieri della meteo italiana, come il grande e rimpianto Bernacca, e continuata da altri bravissimi meteorologi, come il Generale Baroni, che a volte abbiamo avuto l'onore di ospitare nelle nostre pagine, che tendeva a fornire certamente la previsione ma provava anche ad insegnare qualcosa, commentando ad esempio una carta barica europea oppure fornendo informazioni su un particolare fenomeno meteorologico. Che è poi ciò che accade normalmente se vi recate in un paese scandinavo (ma basta anche fermarsi all'Austria e alla Germania): previsioni meteo in cui lo spettatore è invitato a riflettere, per esempio, sulle probabilità che un certo fenomeno avvenga, corredate spesso da carte dei venti, delle precipitazioni, delle figure bariche al suolo ed in quota, dapprima presentate a scala sinottica e poi zoomate sull'area di interesse. Troppa grazia!
Ormai l'italiano medio ha maturato la malsana idea che anche le previsioni meteo siano come i navigatori satellitari o i motori di ricerca di Internet: basta indicare la località e la data che interessa, ed ecco che miracolosamente ti apparirà una schermata in cui avrai riportate ogni tre ore tutte le informazioni meteo che ti servono. Oppure, ed è anche meglio, ti colleghi col tuo pc su certi siti e miracolosamente sbucherà la nostra bell'Italia tutta colorata delle varie tonalità del blu: tanto che ti soffermerai a pensare che in fondo l'Italia è bella sempre, ma coll'azzurro della nazionale fa sempre un figurone!
E per chi si arrabatta nel tentativo di spiegare, divulgare, esporre, rendere comprensibile la difficoltà di fare vera meteorologia in un paese impossibile come l'Italia, piena di montagne, vallate, mari, e venti di ogni tipo?
Bè, ma per quelli c'è sempre l'esilio in Norvegia o il confino in Austria, quando va bene.
Aldo Meschiari
Sempre per rimanere in tema invito a firmare la petizione "Salviamo l'Osservatorio Meteorologico di Roma"
Maggiori informazioni le trovate qui: http://meteoaltamarca.forum-attivo.com/discussioni-meteo-f11/petizione-salviamo-l-osservatorio-meteorologico-di-roma-t68.htm